Scritto il
August 12, 2021

Esportare vino negli USA: La procedura completa

Food & Beverage

Gli americani si sono dimostrati grandi appassionati del Made in Italy, e tra i prodotti enogastronomici italiani spicca tra i preferiti il nostro amato vino. Si pensi che gli Stati Uniti presentano un giro d'affari che raggiunge il valore di circa 65 miliardi di dollari, arrivando ad attestarsi come il maggior Paese consumatore di vino al mondo.

Tuttavia, esportare il nostro vino oltreoceano potrebbe non risultare così semplice, a maggior ragione trattandosi di un prodotto alimentare. Infatti, il vino deve viaggiare in determinate condizioni per evitare che si danneggi durante il trasporto o che non venga accettato nel paese importatore. Vediamo quindi come esportare il vino negli Stati Uniti.

Esportare vino negli USA: Come fare?

Per esportare il proprio vino in un paese grande come gli Stati Uniti d'America esistono più possibilità. Vediamo le due principali.

Importatore americano

Cercare e scegliere un importatore americano a cui esportare il proprio vino rappresenta la soluzione più comoda e veloce. Questo perché, egli, lavorando già su suolo americano sarà in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per procedere alla commercializzazione del tuo vino.

Inoltre, dato che la vendita sarà diretta tra la tua azienda ed il tuo importatore, non avrai bisogno neanche di chiedere autorizzazioni o di ricercare distributori. L'importatore, infatti, sarà in possesso di tutti i contatti necessari per accogliere, rivendere e distribuire il vino.

Tuttavia, questa figura funge da intermediario tra il produttore e il rivenditore, pertanto non può permettersi di acquistare il tuo prodotto ad un prezzo molto alto. Quindi, optare per questa modalità di esportazione potrebbe voler dire essere disposti ad abbassare il proprio prezzo di vendita.

In più, dal momento in cui il vino arriverà nelle mani dell'importatore, sarà lui stesso ad averne il pieno controllo. Per cui, non potrai avere più voce in capitolo sulla sua distribuzione e, in alcuni casi, potrebbe rivelarsi svantaggioso.

Importatore alternativo

La soluzione dell'importatore americano è molto comoda quanto allo stesso tempo rischiosa. Perché se il giro di distributori scelto dall'importare americano dovesse smettere di acquistare il tuo vino, anche l'importatore smetterebbe di acquistarlo da te. Pertanto, potresti trovarti in una situazione di stallo poco piacevole.

L'importatore alternativo, invece, consente alla tua azienda di mantenere il controllo sulla distribuzione. Quali sono le altre differenze? In questo caso, l'importatore si occuperà solamente di ospitare la tua merce nel suo deposito o magazzino e dovrai essere tu, attraverso l'assunzione di agenti di vendita, a cercare distributori e commercianti al dettaglio per i tuoi prodotti. In altre parole, assumendo e pagando gli agenti di vendita avrai il controllo su di loro e, di conseguenza, avrai controllo anche sulla distribuzione del vino.

Quali sono le modalità con cui esportare il vino negli USA?

Come anticipato, esportare prodotti alimentari all'estero, in questo caso in America, potrebbe non risultare così facile. Dopo aver scelto il proprio importatore, quindi, non rimane che stabilire le modalità di spedizione. Ci riferiamo, per l'esattezza, alla documentazione, all'imballaggio e al trasporto.

Documentazione

Per vendere vino negli USA è necessario sottostare a leggi e normative che ne regolamentano il trasporto. Secondo l'articolo n. 8 del DPR n. 633 72, come primo passaggio si deve presentare regolare Fattura Export non imponibile, che dovrà contenere le seguenti voci:

  • Dati che identificano venditore e acquirente;
  • Paese di origine e porto di ingresso negli USA;
  • Quantità, espressa sia in pesi che misure;
  • Descrizione accurata dei beni.

È molto importante che la fattura venga compilata in lingua inglese, o se in italiano, si deve aggiungere la traduzione. Se tutti questi obblighi non saranno rispettati, le autorità doganali di riferimento saranno costrette ad iniziare un processo di indagine che causerebbe ritardi nella consegna del vino e, di conseguenza, addebiti di costi extra. A proposito di dogana, la dichiarazione doganale dovrà essere redatta secondo la dicitura DAU EX1, che è la dichiarazione di esportazione definitiva emessa dall'Unione Europea.

Infine, per quanto riguarda il vino in sé, secondo l'accordo enologico stipulato tra UE e USA, le uve naturali che hanno il tasso di alcol compreso tra lo 0,5 e il 22% per volume non hanno alcun obbligo di certificazione. Per tutti i vini che, invece, superano il tasso del 22%, è necessario inserire una certificazione speciale.

Imballaggio

Veniamo ora all'imballaggio, che non è certamente da sottovalutare. Esistono principalmente due soluzioni: cartone robusto e contenitore in poliestere espanso. Quanto alla prima, rappresenta l'utilizzo di cartoni a diversi strati e questo consente di ottenere un imballaggio più spesso e resistente. Questa soluzione è ideale se si devono esportare grandi quantità di bottiglie. La seconda opzione, invece, è consigliata per spedizioni più ridotte, in quanto i contenitori sono più piccoli e possono accogliere un minor numero di bottiglie.

In ogni caso, per entrambe le soluzioni è molto importante che all'interno delle scatole vengano inseriti degli appositi separatori il cui scopo è evitare che le bottiglie di vetro si tocchino tra loro. Per imballare nel miglior modo possibile, inoltre, sarebbe bene osservare che tali separatori raggiungano tutta l'altezza delle bottiglie, così che siano protette al massimo da possibili urti.

Infine, un ultimo accorgimento riguarda la posizione delle bottiglie all'interno delle scatole. Infatti, soprattutto per i vini più pregiati, è consigliato posizionare le bottiglie in modo orizzontale. Questo nel rispetto di alcune particolari caratteristiche dei prodotti che devono essere rispettate. Infine, come regola generale, ogni scatola potrà contenere al massimo sei bottiglie da 0,75 Lt l'una.

Il trasporto

Quanto al trasporto, per esportare in USA esistono due soluzioni: quella aerea, o quella marittima. In breve, spedire tramite aereo consente di ottenere una spedizione rapida e con una minima probabilità di rischio che la merce si danneggi. È quindi la soluzione migliore se si deve esportare un vino particolarmente pregiato e in quantità contenute. Tuttavia, se la quantità di vino che si esporta è piuttosto elevata, allora si può optare per la spedizione marittima che è più lenta, ma non presenta limiti di peso.

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